Lutto, scomparso il prof. Mauro Tartaglia

Con grande dolore e rammarico umano e civile la Fondazione “Francesco Saverio Nitti” annuncia la scomparsa del prof. Mauro Tartaglia, nato il 27 maggio del 1935, componente del proprio Consiglio di Amministrazione designato dalla Associazione melfitana “Francesco Saverio Nitti” e figura rilevante della vita sociale, culturale, educativa e politica della Basilicata, ricordando l’appassionato contributo da lui dato al mondo della scuola e dell’educazione, alla pubblica amministrazione (già vice sindaco di Melfi,per trenta anni consigliere comunale e più volte con competenze assessorili in particolare nel campo dell’Istruzione), alla ricerca storica e identitaria del territorio, al dibattito per la rigenerazione culturale e civile in generale del Mezzogiorno e in particolare del territorio melfese e del Vulture. Con una dedizione permanente ai valori della cultura politica socialista e democratica e uno speciale impegno per i giovani, per la valorizzazione del pensiero e dell’opera di Francesco Saverio Nitti fin dal tempo della costruzione del Centro culturale Nitti di Melfi negli anni ’60 in stretta collaborazione allora con Filomena Nitti Bovet, figlia di Nitti, e poi partecipando in prima linea al processo di modernizzazione della Città e alla qualità sociale della vita pubblica.IMG_8212
Insieme a tutti i componenti dell’Assemblea dei Soci, del Consiglio di Amministrazione, del Consiglio tecnico-scientifico e dell’organo di revisione, nonché anche a nome della Famiglia

Nitti che ha con lui condiviso oltre mezzo secolo di stretta amicizia, il presidente della Fondazione prof. Stefano Rolando si stringe con affetto e gratitudine alla consorte signora Marisa, ai figli Nicola, Gianluca e Roberta e a tutte le loro famiglie con speciali pensieri per i nipoti che hanno molto allietato gli anni recenti del prof. Mauro Tartaglia, ricordando “la persistenza, la perseveranza e la generosità di ha dedicato la vita al bene comune, di chi ha concepito da sempre la priorità dell’educazione nelle scelte della vita comunitaria, di cha ha lottato contro il taglio della memoria e per l’orgoglio delle migliori e più vitali radici del Mezzogiorno italiano”.

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