25 Aprile. Discusso a Melfi “L’insufficienza riformatrice” di Giovanni Pieraccini con Stefano Rolando

Come sempre la città di Melfi risponde agli appuntamenti con la storia – non solo la storia locale ma anche quella italiana ed europea – con interesse e partecipazione. 18156638_1462857847120494_873288596184889384_o
In occasione dell’anniversario della Liberazione, al Centro culturale Nitti, si presenta e soprattutto si discute “L’insufficienza riformatrice”, fitto colloquio di Giovanni Pieraccini – 98 anni, socialista, resistente, parlamentare, quattro volte ministro, direttore dell’Avanti!, uno dei principali negoziatori del primo centrosinistra in Italia negli anni ’60 – con Stefano Rolando, professore universitario, già dirigente nelle istituzioni, presidente della Fondazione Nitti.

Dice Pieraccini (e’ il sottotitolo del libro): “abbiamo fatto, ma dovevamo fare di più”. Il cruccio maggiore e’ la mancata riforma dello Stato. Il bilancio tuttavia – lo dice Sabino Cassese nella prefazione – e’ costituito comunque dalle buone leggi di quegli anni che hanno migliorato società, scuola, salute, energia e che sono state alla base di una cultura del riformismo che mancava in Italia. 18121610_1462858247120454_7578286411974676691_o
Introduce la discussione il sindaco socialista di Melfi Livio Valvano, che segnala l’attenzione della città per le radici storiche della democrazia italiana. Lo storico Donato Verrastro (Universita della Basilicata e autore di una biografia-intervista riguardante Emilio Colombo) inquadra le dinamiche politiche italiane della seconda metà del ’900. Vincenzo Calo’, in rappresentanza dell’ANPI, rievoca la formazione antifascista e resistenziale di Pieraccini come storia emblematica di una generazione pur formata dal fascismo che seppe organizzare la discontinuità.

Ma è con il successore di Pieraccini alla direzione dell’Avanti! ( “all’origine da lui assunto” dice), a sua volta parlamentare e esponente di governo, Ugo Intini, che i contenuti del libro entrano nelle complesse vicende della politica italiana e in particolare della dialettica non finita tra riformisti e massimalisti. Stefano Rolando, che ha costruito la narrativa del libro in forma di colloquio, conclude la discussione ricordando i tre punti più emblematici della vicenda: il tema dell’identità italiana attraverso la lettura dell’8 settembre, il tema dello smarcamento italiano dalla guerra fredda con l’avvicinamento governativo di cattolici e socialisti, la parabola del socialismo italiano nel ricordo di Turati e dell’impegno prioritario al miglioramento della qualità sociale del Paese.img_1277

Gianluca Tartaglia, direttore dell’Associazione Nitti e organizzatore dell’incontro, ha moderato la discussione che, come ogni anno, sceglie un tema e una figura per l’occasione del 25 aprile tra storia e interrogativi di attualità.

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