Terzo appuntamento 150° dell’Unità d’ITALIA

TERZO APPUNTAMENTO DEL CICLO DI EVENTI SUL CENTOCINQUANTENARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA

L’UNITA’ NELL’ITALIA DI OGGI

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Grande apprezzamento ha riscosso il terzo appuntamento del ciclo di eventi sul Centocinquantenario dell’unità d’Italia organizzato a Melfi dall’Associazione “Francesco Saverio Nitti” presso il Centro culturale intitolato allo statista lucano.

Dopo la conferenza d’apertura di Giampaolo D’Andrea dedicata al “Movimento risorgimentale in Basilicata” e quella del Dott. Fabrizio Barca su “Trappole del sottosviluppo e capitale sociale: tre fasi della storia del sud” è stata la volta del Prof. Luigi Mascilli Migliorini, docente di Storia moderna presso l’Università L’Orientale di Napoli, parlare di quel processo di rinnovamento culturale, politico e sociale che consentì la formazione dello stato nazionale in Italia. Egli partendo dalle impegnative riflessioni che Lucio Villari ha consegnato alle pagine del suo libro “Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento”  ha parlato dell’unità come “punto di arrivo di un processo di emancipazione individuale e collettivo degli italiani che, partendo dalla lezione della rivoluzione francese, giunge al pieno incontro con la modernità politica dell’Europa del XIX secolo”. Rispondendo ad alcune domande, largamente rivolte a capire in che modo la crisi attuale italiana si leghi al processo di formazione dell’unità nazionale, il Prof. Luigi Mascilli Migliorini ha sottolineato quanto “nel Risorgimento gli italiani possono vedere rispecchiata la crisi di un Paese che ha bisogno di ritrovare una robustezza etica non diversa da quella che accompagnò le generazioni che fecero l’unità d’Italia”. Hanno introdotto la lezione Gianluca Tartaglia, direttore dell’Associazione Nitti, e Rinaldo Di Ciommo, vice Sindaco di Melfi, che complimentandosi per l’elevatissimo valore scientifico e socio culturale delle iniziative sin qui intraprese ha sottolineato come “l’Associazione Nitti rappresenta per la comunità locale e regionale un vero ‘laboratorio culturale’ ed un presidio socio-territoriale imprescindibile. Con essa l’Amministrazione Comunale intende condividere progetti culturali e scientifici finalizzati alla conservazione dell’ ‘identità sociale’ ed alla ‘tenuta culturale’ della comunità, nel difficile momento politico e finanziario che la attraversa”.

Melfi 14 novembre 2011

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