Presentato al Centro Nitti di Melfi “Post Azionismo” di Stefano Rolando Nella cultura della democrazia liberale le molte tendenze delle eredità nittiane

 

Una serrata intervista in pubblico, come sempre folto e partecipativo al Centro culturale Nitti di Melfi, con lo stesso sindaco Livio Valvano in prima fila, ha messo a confronto l’autore di un libro che non guarda solo a storie lontane (tanto che il suo sottotitolo è “Scritti civili nell’anno dell’attacco alla democrazia liberale”), professore universitario a Milano e presidente dal 2008 della Fondazione Nitti a Melfi, Stefano Rolando, e uno studioso della cultura liberale come Giovanni Vetritto, esponente di “Critica liberale” e nella vita professionale dirigente generale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Intervistatore lo stesso direttore della Associazione Nitti, Gianluca Tartaglia, che anima da anni il calendario degli eventi del Centro culturale adiacente alla casa natale dello stesso Nitti a Melfi, che ha indagato ragioni e contenuti di questo nuovo libro del professor Rolando dedicato non solo a un capitolo breve e importante della storia italiana del ’900 (il Partito d’Azione generato da Giustizia e Libertà, colonna militare attiva nell’antifascismo e nella resistenza, costituito nel 1942 e scioltosi nel 1947 per riversare il suo gruppo dirigente soprattutto nei partiti socialista, repubblicano, radicale e liberale) ma anche alla proiezione nell’attuale crisi e ricomposizione della politica italiana ed europea liberalsocialista e liberaldemocratica.

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Giovanni Vetritto ha ricordato il governo presieduto dall’azionista Ferruccio Parri e lo sforzo riuscito per dar vita alla Costituente nei modi e nelle forme più innovative per la ripresa democratica del Paese e ha messo in evidenza come le tendenze filo-repubblicane dell’azionismo ( Ugo La Malfa e lo stesso Parri) e quelle filo-socialiste ( Emilio Lussu, Riccardo Lombardi e Francesco De Martino) non riuscirono a reggere la loro alleanza a fronte del deludente risultato elettorale del 1946, mentre le elezioni generali politiche del 1948 stavano per polarizzare il nuovo sistema politico italiano tra la DC filo-americana e la sinistra filo-russa.
Il libro ” Post Azionismo” – edito da Editoriale Scientifica ( Napoli)- ha la prefazione di Emma Bonino, leader di Più Europa, in cui proprio la difficoltà di intesa tra i soggetti socialisti, radicali, repubblicani, liberali nel corso della democrazia repubblicana è trattata come una “maledizione”.
Stefano Rolando ha osservato che un richiamo, per quanto allusivo e naturalmente modernizzato, a quella esperienza potrebbe oggi mettere fine alla ” maledizione” ritrovando la via di una solida difesa dei valori della democrazia liberale ovvero dei contrappesi (principio attaccato in Italia e nel mondo dai nuovi populismi) e soprattutto la via del federalismo europeo, che ebbe nell’azionista Altiero Spinelli un ispiratore e un profeta riconosciuto ma anche inascoltato.

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