Quarto appuntamento “Lezioni Nittiane”

QUARTO APPUNTAMENTO DEL CICLO DELLE “LEZIONI NITTIANE”

UNA AMMINISTRAZIONE CHE FUNZIONI MEGLIO E COSTI DI MENO: L’ATTUALITA’ DEL PENSIERO DI FRANCESCO SAVERIO NITTI

Stefano Sepe ha illustrato l’opera e il pensiero dello statista lucano sulla burocrazia di Stato

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A Melfi prosegue con successo il ciclo di “lezioni nittiane” organizzato dall’Associazione “Francesco Saverio Nitti” presso il Centro culturale intitolato allo statista lucano. Dopo le conferenze di Luigi Mascilli Migliorini dedicata alla “trilogia sull’Europa”, di Marco Percoco su “Saggi sulla storia del Mezzogiorno, Emigrazione e Lavoro”, di Giovanni Vetritto su “La Scienza delle finanze”, è stata la volta del prof. Stefano Sepe (Cnel, Università Luiss di Roma) illustrare l’opera e il pensiero di Nitti sulla burocrazia di Stato prendendo spunto da un articolo “”Quali regioni danno un maggior numero d’impiegati? pubblicato da Nitti sulla Riforma sociale n° 5 (1900). Hanno introdotto la lezione  Nicola Pagliuca del Comitato dei Garanti dell’Associazione Nittieil Direttore della stessa  Gianluca Tartaglia. La lezione-conferenza di Stefano Sepe, che ha riunito al mattino circa 200 studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori provenienti da Potenza e Melfi e al pomeriggio un analogo pubblico adulto che ha riempito l’auditorium del centro culturale, si è aperta con alcune pagine dello statista lucano lette dall’attore Gennaro Tritto. Nel corso della conferenza è stata evidenziata la modernità della lezione nittiana in tema di Amministrazione. La qualità delle Amministrazioni pubbliche è sempre stata centrale nell’azione di Nitti, tanto nelle sue riflessioni, quanto nell’opera di uomo di governo e di statista.  Nitti è stato, per tutto l’arco della sua vita, un grande innovatore. Espansione industriale al servizio della competitività del Paese, tutela dei lavoratori, riequilibrio tra Nord e Sud potevano, secondo Nitti, realizzarsi soltanto a condizione che funzionasse al meglio la macchina pubblica. Rispondendo ad alcune domande, Stefano Sepe ha affermato che “Nitti aveva un’idea completamente innovativa del ruolo dello Stato. Egli pensava -e qui sta tutta la sua modernità- non ad uno Stato moloch che tutto fa e a tutto provvede, ma ad un sistema amministrativo in grado di sorreggere la società nelle sue esigenze di sviluppo favorendo la capacità competitiva del suo sistema produttivo e tutelando, nel contempo, le fasce sociali più deboli”. L’ideale nittiano di un’amministrazione di “pochi e ben pagati” è, evidentemente, il problema di bruciante attualità di fronte alla competizione globale, che va affrontata migliorando la qualità dell’azione pubblica.

 Le lezioni nittiane proseguiranno con il seguente calendario:

  • 16 Aprile (per la comunità); 7 Maggio (per le scuole)Nord e Sud. Il bilancio dello Stato dal 1862 al 1896/97 (1899-1900). Relatore prof. Antonio Lerra, Università degli Studi della Basilicata
  • 29 AprileEroi e Briganti” (1899). Relatore prof. Giampaolo D’Andrea, Università degli Studi della Basilicata.
  • 21 MaggioLa Democrazia” (1933) . Relatore prof. Stefano Rolando, Università IULM di Milano.

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